Torna all’ indice Psych & Psic(…)

Febbraio 2001

Psiche & psic(…)

a cura di FREE SOULS


Psiche, dal greco psyche, significa «anima».

Psic, dal greco psycho derivante dal tema psyche «anima», è il primo elemento che, in parole composte, soprattutto della terminologia filosofica, medica e scientifica, indica relazione con la psiche, con i processi, le condizioni della coscienza, dell’anima, dell’individuo.

Dal vocabolario di Nicola Zingarelli

Se ne deduce che le varie psic/ologie/hiatrie/analisi, eccetera, si dovrebbero occupare dell’anima, dovrebbero operare cioè in un campo demandato alla religione. Tuttavia negli autorevoli testi di psic(…) si impara che l’anima non esiste, e che Dio è – secondo il tedesco Wilhelm Wundt (1832 – 1920), fondatore a Lipsia del primo istituto sperimentale di psicologia, – «…una sintesi psichica tardiva».

Ci sono alcuni grandi quesiti ai quali l’Uomo da sempre ha cercato di dare una risposta, ma che sono per lo più rimasti insoluti. Domande come "chi siamo?", "da dove veniamo?", "dove andiamo?", "qual è lo scopo ultimo?", eccetera, hanno assorbito le menti più nobili del genere umano. A questa "lista" di domandone che abbiamo più o meno tutti, ne ho aggiunta una mia personale. Il mio quesito, o cruccio, è formulato nel seguente modo: «Come mai alcune menti illustri in grado teoricamente di carpire i segreti della natura, davanti all’ambito "spirituale" si limitano a dar corda alle spiegazioni puerili propinateci dalle religioni tradizionali, con particolare riferimento alle tre grandi religioni monoteiste del ceppo giudaico, religione cristiana in testa, con le storielle dell’inferno e del paradiso, dei diavoli con le corna e degli angeli con le piume, storielle che non sono più credute nemmeno dai bambini e che stanno portando in disgrazia le religioni che le propugnano e, ancor peggio, anche la ricerca e la consapevolezza della parte spirituale che c’è in ciascuno di noi? Sulla sponda opposta, come mai alcune menti illustri, di stampo scientista e tecnocratico, in grado anche loro di carpire i segreti della natura, credono, teorizzano e propugnano altre alacri storielle di molecole che si incontrano e che, evidentemente soddisfatte dell’orgiastico connubio, danno inizio al fenomeno chiamato vita, e incrociandosi a più non posso realizzano "casualmente" e "necessariamente" quella meraviglia che è il creato, il bios, con le sue innumerevoli, complesse e fantastiche forme viventi, Uomo incluso? E come mai ci propinano "sentenze scientifiche" sull’inesistenza dell’anima e del libero arbitrio, rendendo così vano – e di fatto errato – qualsiasi tentativo di miglioramento delle condizioni umane, con la puerile e fatalistica motivazione che tutto è "già scritto" nel codice genetico?

L’origine è sempre quella

Che il cristianesimo sia stato il sommo propugnatore dell’intolleranza fin dai suoi albori è assodato. Che una volta giunto al potere abbia iniziato una lotta spietata contro i "non allineati”, culminata con le atrocità del Sant’Uffizio è altrettanto assodato. Che tra i propri “nemici” la chiesa cattolico-cristiana iscrivesse anche gli uomini di scienza e di pensiero (vedi Galileo Galilei e Giordano Bruno) che osavano contestare le storielle raccontate dal clero è pure assodato.

Detto questo, è doveroso precisare che non c’è intenzione qui di creare un clima sfavorevole nei confronti dei culti cristiani. È vero che la religione cristiana si è macchiata in passato di colpe gravi, tuttavia i cristiani di oggi, il Santo Padre in testa, ripudiano fermamente tali comportamenti. E ad onor del vero, e per dovuta equità, il Cristianesimo ha avuto ed ha anche molti meriti, basti pensare all’opera di educazione, di alfabetizzazione, di soccorso verso i bisognosi, agli esempi di rettitudine morale dei santi, eccetera. Non è il culto cristiano né le varie Chiese Cristiane che sono sotto "accusa", bensì alcuni comportamenti deviati e devianti, ad opera di alcuni uomini "di chiesa" che hanno prevaricato, o hanno tentato di prevaricare, le libertà fondamentali e sacrosante, incluse quelle libertà che il Cristianesimo stesso insegna e, nella maggior parte dei casi, attua. Ci piace pensare che questo nostro "crudo" spiattellamento delle verità storiche, queste nostre critiche a volte un po’ marcate, possano alla fine aiutare la parte sana – che è la maggioranza – della Chiesa Cattolica e delle altre Chiese Cristiane a debellare definitivamente i comportamenti deviati e devianti, incluso coloro che li praticano, ritornando ad essere un faro guida per l’Uomo, che è l’unico e vero scopo di Cristo. Ci rendiamo conto che i nostri riferimenti alle "malefatte" cristiane purtroppo sono molteplici, d’altro canto ci è impossibile evitarli: il Cristianesimo è stato parte integrante dei nostri ultimi duemila anni, nel bene e nel male, ed ignorarlo evitando di capire i "perché", per quanto dolorosi possano essere, non ci aiuterebbe nel nostro percorso verso un’umanità migliore, più tollerante e più spiritualmente libera.

Dalle ceneri del Medio Evo, a ragione considerato il periodo buio dell’umanità, nacque il Rinascimento, tornarono a fiorire le arti e le scienze e – per non ricadere negli errori e negli orrori passati – si dette vita a nuovi modi di pensare. Fu così che nacque l’Illuminismo, lo Scetticismo e, soprattutto, il nefasto Positivismo dei filosofi francesi Condorcet, Saint-Simon e Auguste Comte, autore quest’ultimo del famigerato "Catechismo positivista" (Catéchisme positiviste) o Sommaria esposizione della religione universale in undici ragionamenti sistematici tra una donna e un prete dell’umanità (1852), che aveva il fine di esporre in sintesi la filosofia positivista e di renderla accessibile ai più, cercando di conglobare molteplici elementi del cattolicesimo, tentativo che mise ancor più in luce i punti deboli di tutta la sua concezione filosofica.

L’evoluzione

Un po’ più tardi, un tale Karl Marx (1818 – 1883) guardandosi attorno vide l’ignoranza e la miseria serpeggiare tra i suoi simili, ai quali veniva detto «beati gli ultimi perché saranno i primi nel regno dei cieli» poiché la sofferenza, secondo certi dogmi religiosi, è la strada per guadagnarsi il paradiso. Notò al contempo che i colti rappresentanti dell’alto clero, i nobili e i ricchi proprietari (sia nella cristiana Europa che nell’induista India che nella musulmana Asia Minore) se ne infischiavano di tali dettami avendo trovato il paradiso qui e subito a discapito della povera gente, e si convinse, quindi, che «le religioni sono l’oppio dei popoli». Come dargli torto con tali presupposti? Purtroppo Marx aveva analizzato solo la crosta del problema umano, ciò che era oggettivamente visibile – e che andava e va comunque risolto – e ne scaturì una nuova "religione alternativa" conosciuta come comunismo (sappiamo cosa ci ha portato) che poggia le sue teorie sulla «catechesi» dell’ateismo. A Marx va comunque riconosciuto il merito di aver sollevato "il coperchio" posto su una millenaria condizione di umana miseria.

Sulla scia dell’ateismo, o quanto meno della sfiducia nella figura di Dio così come espressa dalla cultura cristiana – e da altre – , molte altre menti insigni si adoperarono per colmare questo vuoto di sapere, per rispondere alle domandone espresse all’inizio di questo scritto. Venne quindi il turno di un altro grande personaggio: Charles Robert Darwin (1809 – 1882). Egli studiò le forme viventi, le loro interazioni, i fenomeni della natura, e ne derivò quella mirabile teoria conosciuta come "darwinismo". Era una teoria esatta (o quasi). Tutto vero. Ci sono i microrganismi, le cellule, che si aggregano dando forma ad organismi sempre più complessi e, tramite selezione naturale dovuta a condizioni contingenti, si sono via via formate le varie specie viventi, seguendo una logica pressoché infallibile: la logica della sopravvivenza. Molto bene. Ma di nuovo Darwin (ammirevole, non c’è dubbio) stava guardando solo una faccia della medaglia. Aveva osservato e descritto la parte materiale della vita, il percorso della linea genetica dall’inizio sul nostro pianeta su fino ad oggi. Ma è solo una parte. L’altra faccia della medaglia, della vita, la parte spirituale, la parte creativa, la parte in grado di dare inizio a tutta quella incommensurabile meraviglia rappresentata dall’armonia delle forme, dalla creatività artistica, dal perfetto equilibrio del micro e del macro cosmo e di stabilirne le regole e i modi non fu osservata. Probabilmente perché si riteneva fosse già stata osservata in precedenza dagli uomini di chiesa, e tali osservazioni non erano assolutamente affidabili, bensì, quando messe in pratica, risultavano piuttosto fallaci.

Oramai la ribellione agli standard di vita imposti dalla cultura clericale unitamente all’entusiasmo per queste nuove scoperte lanciarono l’Uomo a capofitto giù per il sentiero «scientifico», dando vita a un’enormità di scoperte vantaggiose per l’Umanità: l’energia elettrica, i vaccini, l’energia a vapore prima e il motore a scoppio poi, eccetera. Nietzsche nel 1882 sentenziò che «Dio è morto», ma ammonì anche, profeticamente, che a causa di ciò si sarebbe verificata una caduta dei valori morali con conseguente imbarbarimento dell’Uomo e della vita. Guardare al XX° secolo per credere.

Durante questo rigurgito di scoperte e di nuove possibilità per un futuro migliore per l’Umanità – iniziato all’incirca nel XVII° secolo – , nonché di liberazione dall’antico giogo clericale e teocratico, alcuni personaggi cominciarono a studiare la natura dell’Uomo, dando vita alle correnti psic(…), le quali amalgamandosi con le altre teorie contemporanee, decretarono l’inesistenza dell’anima. In accordo con il darwinismo, sentenziarono che l’Uomo è un animale discendente dalle scimmie. Punto! E come tale va trattato. E questa fu la nascita di una nuova «religione», la religione Psic(…), che nell’arco di un secolo ha di fatto soppiantato le religioni preesistenti, infiltrandosi fisicamente, e infiltrando i nuovi insegnamenti Psic(.…), nelle dottrine religiose tradizionali, le cristiane in testa. Un successo! I nuovi alti «prelati» si chiamavano Wundt, Pavlov, Freud, Cesare Lombroso, padre Agostino Gemelli, Ugo Cerletti, eccetera.

La situazione odierna

Oggi, in Italia, nelle università (anche quelle cattoliche) si studia psic(…), gli insegnanti vengono istruiti su teorie e tecniche psic(…), i magistrati affidano le loro sentenze agli psic(…), la nuova «scienza» della criminologia, discendente diretta di Cesare Lombroso, è una branchia della psic(…) che pretende di riconoscere i buoni dai cattivi osservando i tratti somatici, o genetici, di un individuo: tanto l’anima non esiste o è tutt’al più un dettaglio trascurabile ai fini puramente scientisti. Nel saggio di Tom Wolfe "Il cervello senz’anima" si evidenzia che «Nel febbraio del 1992 Frederick K. Goodwin, noto psichiatra e capo dell’amministrazione federale preposta ai problemi dell’alcol, della droga e della salute mentale, nonché del tutto inesperto di pubbliche relazioni, ha commesso l’errore di commentare, nel corso di un incontro pubblico a Washington, un’iniziativa dell’Istituto nazionale di salute mentale, che andava avanti da dieci anni senza che nessuno ne avesse mai parlato. Si tratta della cosiddetta "Iniziativa violenza", un programma sperimentale la cui ipotesi di partenza era che, come fra le scimmie della giungla (Goodwin è noto per i suoi studi sulle scimmie), gran parte dei guai prodotti dalla criminalità negli Stati Uniti sarebbe provocata da alcuni maschi relativamente giovani che vi sono geneticamente predisposti; in breve, costoro sarebbero "programmati" per commettere crimini violenti. Sembra che là nella giungla, fra i parenti più stretti dell’uomo nel mondo animale, gli scimpanzé, un pugno di maschi giovani geneticamente tarati sia responsabile praticamente di tutte le uccisioni immotivate di altri maschi e delle violenze fisiche perpetrate sulle femmine. E se fosse lo stesso fra gli esseri umani? E se si scoprisse che in ciascuna comunità sono un manipolo di giovani maschi dal DNA tossico che fanno schizzare alle stelle le statistiche sulla delinquenza? Per questo, l’Iniziativa violenza prevedeva di individuare questi criminali fin dall’infanzia – non si sa come, non si sa quando – e sottoporli a una terapia farmacologica».

Oggi "tutti sanno" che i problemi di una persona sono dovuti in realtà al complesso di Edipo: è una tesi universalmente accettata, e, di conseguenza, la soluzione di tutti i problemi necessariamente passa per quella strada. Su tale presupposto gli psic(…) ingaggiati dalla grande industria per "trattare" con la clientela ci propongono comunicazioni pubblicitarie in cui il sesso è l’argomento principale e le allusioni sessuali, sempre più esplicite, sono il vero e unico argomento di convincimento. Per non parlare dei mass-media: se non c’è la donna nuda in copertina non si stampa, e se non ci sono delle bonazzone da offrire in pasto al pubblico non si va in onda. Se poi ci sono storie di sesso da raccontare o da far vedere/immaginare (telenovele) il successo è garantito. Se poi è sesso fisiologico in diretta (Grande Fratello), è un trionfo.

Ma siamo sicuri che questo è ciò che la gente vuole? Non è magari che a furia di "bombardamenti" sessuali e di teorie psic(…) si è creata una richiesta ad hoc? Magari non fornendo alternative di valore, se non ad orari impossibili? D’altro canto questa è la soluzione, o no? Muoiono in Jugoslavia? gli extracomunitari non sanno cosa mangiare? oltre 2/3 della popolazione mondiale vive nell’indigenza? Chi se ne frega, basta avere la gnocca, reale o virtuale. Senza dubbio si è trovato un eccellente mezzo di controllo delle masse, senza dover ricorrere alle minacce di punizioni divine come facevano le vecchie religioni. La religione psic(…), che grande invenzione!

E la religione cattolica che fa? Impotente guarda al proprio graduale sgretolamento dovuto alla sua lentezza nell’adeguarsi alla nuova realtà conoscitiva dell’Uomo. Non più tardi di trent’anni fa, in un centro gestito da suore situato nella tecnologica Lombardia, alcune suore insegnavano che se si giocava al "dottore" con l’altro sesso c’era il pericolo – riportato come già accaduto lì vicino – che la terra si aprisse sotto i piedi vomitando fiamme e fumi neri, inghiottendo gli incauti "laureandi". Stessa sorte se, aiutando un fratellino minore ad orinare, gli si guardava "quel coso lì". Mentre all’oratorio, durante le lezioni di catechismo, il catechista usava spegnere i mozziconi di sigaretta sull’epidermide dei meno attenti (storie vissute in prima persona, e ne avrei altre).

La catechesi cattolica insegna che non si deve guardare la pagliuzza nell’occhio altrui ignorando la trave nel proprio. Va da sé che la chiesa, incapace di una sana e veloce autocritica (dopo alcuni secoli il Papa ha chiesto scusa per l’Inquisizione, ma non tutti i prelati erano d’accordo su un tale gesto) e in ossequio alla propria tradizione assolutistica e intollerante, sta incolpando delle sue sventure e cali di vocazioni i nuovi movimenti religiosi. E all’interno della chiesa è nato un gruppo, che ha ramificazioni in molte diocesi, denominato GRIS il cui compito è quello di contrastare i nuovi movimenti religiosi. E guarda caso nello staff del GRIS troviamo alcuni psic(…), il GRIS collabora, incestuosamente e vergognosamente, con psichiatri come Mario Di Fiorino (fautore dell’elettroshock e della deprogrammazione), o con l’Istituto Universitario di Ricerca Criminologica affiliato all’American Psychiatric Association e alla Società Italiana di Psichiatria – cioè quelli che dicono che l’anima non esiste! –. In pratica la chiesa cattolica è completamente infiltrata e condizionata, nell’organico nonché nella dottrina, dalla nuova religione meccanicistica psic(…), che prima o poi, se non riconosciuta per quello che è e allontanata, ne decreterà la morte.

Gli psicologi dell’evoluzione

«Nel frattempo» ci riferisce Tom Wolfe, fautore della nuova religione psic(…) «il concetto di io – un io dotato di autodisciplina, capace di rinviare le gratificazioni, di tenere a freno gli appetiti sessuali e di astenersi dalle aggressioni e dai comportamenti criminali, un io in grado di diventare più intelligente e di elevarsi alle vette della vita con i propri mezzi tramite lo studio, l’esercizio, la perseveranza e il rifiuto di arrendersi anche nelle condizioni più avverse – quest’idea démodé che il successo si conquista con grinta e intraprendenza, ormai sfuma e scompare inesorabilmente. La fede tipicamente americana nella capacità dell’individuo di trasformare se stesso da miserabile nullità a gigante fra gli uomini (…) è ormai moribonda come il Dio di cui Nietzsche scrisse il necrologio nel 1882. Oggi essa sopravvive soltanto sotto la forma ormai decrepita del famoso "pistolotto motivante" (così lo chiamano i conferenzieri) tipicamente impartito da campioni di football in pensione come Fran Tarkenton a sale piene di uomini d’affari, in maggioranza atleti mancati. Esso ha per tema "la vita è una partita di football" e generalmente dice così: "La partita sta per finire, voi siete sotto di 13 punti, gli avversari non vi fanno toccare palla e avete due uomini in panchina. Che fate?". Scusa tanto, Fran, ma la partita sta per finire, la predisposizione genetica esiste e il nuovo messaggio viene ora pompato massicciamente attraverso i mass media e la televisione a un ritmo vertiginoso. Chi sono le pompe? Sono una razza nuova che si è data il nome di "psicologi dell’evoluzione"».

L’alibi salvatore, il nuovo «verbo»

«Puoi star certo» continua Wolfe «che vent’anni fa le stesse persone si sarebbero definite freudiane, ma oggi sono dei deterministi genetici, e la stampa pende avidamente dalle loro labbra qualsiasi cosa dicano. Attualmente, lo studio che gode di maggior notorietà – in televisione ne parlano ancora, a distanza di mesi – è quello compiuto da David Lykken e Auke Telleken all’Università del Minnesota su duemila gemelli, e che secondo i due psicologi dell’evoluzione dimostrerebbe che la felicità degli individui dipende soprattutto da fattori genetici. Alcuni sono programmati per essere felici e altri no. Ogni successo (o fallimento) in faccende di cuore, di soldi, di fama o di potere è passeggero; nel giro di poco tempo si torna al livello di felicità per cui si è predisposti geneticamente. Tre mesi fa, la rivista Fortune ha dedicato un lungo servizio riccamente illustrato a uno studio condotto da alcuni psicologi dell’evoluzione dell’Università di St. Andrews, in Inghilterra, secondo cui tutti noi giudicheremmo la bellezza esteriore delle persone che incontriamo non in base a standard sociali determinati dal momento storico in cui viviamo, ma in base a criteri programmati nel nostro cervello fin dalla nascita. In altre parole, la bellezza non sta nell’occhio di chi la contempla, ma è iscritta nei suoi geni. E difatti oggi, ad appena tre anni dalla fine del millennio, se uno è abbastanza avido di giornali, riviste e trasmissioni televisive, ricava rapidamente l’impressione che nella vita non c’è nulla, neppure il contenuto in grassi del proprio corpo, che non sia predeterminato geneticamente. Mi sia consentito elencare solo alcune delle verità rivelatemi negli ultimi due mesi dagli psicologi dell’evoluzione: il maschio della specie umana è geneticamente predisposto per essere poligamo, cioè infedele alla sua compagna ufficiale. Qualsiasi lettore maschio di riviste capisce subito che cosa intendo dire (anch’io l’ho capito, grazie a ben tre milioni di anni di evoluzione!). Le donne corrono dietro ai maschi celebri perché sentono, per predisposizione genetica, che il maschio di prima categoria sarà più bravo nella cura della prole ("Pupa, nella piscina dei geni io sono il bagnino"). Le teen-ager sono geneticamente predisposte alla promiscuità sessuale e non più capaci di astinenza di un cane al parco (i preservativi li passa la scuola). La maggioranza degli omicidi è frutto di compulsioni geneticamente determinate (i carcerati, siccome sanno leggere anche loro, raccontano allo psichiatra della prigione: "A un certo punto mi ha preso un raptus… so solo che la lama del coltello è affondata")».

Et voilà! Tutto spiegato, tutto a posto e tutti felici. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, si vive una volta sola e bisogna accettare il proprio destino perché tanto non lo si può evitare: è tutto già scritto nel DNA, in poco più di 30.000 geni, appena appena superiori, in numero, a quelli del topo o dello scimpanzé. Se sono un criminale non mi devo sentire in colpa o responsabile dei miei crimini. Non è colpa mia. Era tutto scritto nel codice del DNA che mi sono ritrovato quando sono nato… Ah, che sollievo! Finalmente la verità! Sia lodato il nuovo verbo! Lunga vita al dio Psic(…)!

Uno dei tanti problemi che sorgono con la nuova religione psic(…) è spiegare, ad uno ad uno, agli oltre quattro miliardi di persone che vivono in condizioni di indigenza, martoriate da fame, malattie, condizioni di schiavismo, che tutto ciò sta scritto nel loro codice genetico. E che va tutto bene così. Amen!

L’era delle pillole

E intanto i nuovi psic(…) dell’evoluzione – ma anche i "vecchi" psic(…) – hanno "curato" la mancanza di attenzione degli alunni americani durante le ore di scuola con massicce dosi di Ritalin. Essere un ragazzino vivace una volta era un pregio, indice di intelligenza, ora, hanno decretato gli psic(…) è una malattia biasimevole e come tale va trattata. Addirittura, ci erudisce Tom Wolfe, osservando il codice genetico individuale, sarà possibile individuare i criminali fin dall’infanzia, magari ancora nello stadio fetale, e sottoporli a una terapia farmacologica che ne modelli il carattere al fine di ottenere degli ubbidienti cittadini. E il catalogo delle malattie psic(…) aumenta vertiginosamente.

Un esempio su tutti è riferito nell’articolo del Corriere Ansia «non stop»: non sai usare il telefonino? la diagnosi non è "ignoranza sui cellulari", bensì "ansia da cellulari" e la cura non è un libretto di istruzioni capito da cima a fondo bensì pillole per combattere l’ansia! Con grande soddisfazione delle multinazionali farmaceutiche. E lo definiscono pure un miglioramento della qualità della vita (?!?). Altri esempi di "malattie" nuove? ansia di essere in ritardo, fissazione del saper fare qualcosa subito e bene (tutte curabili con pillole), e naturalmente «la prima causa delle ansie – sentenzia lo psicanalista Aldo Carotenuto – rimane il matrimonio». Ergo il matrimonio è fonte di malattie, quindi va evitato, o se proprio ci si ritrova sposati, meglio essere una coppia aperta e/o avere sedute terapeutiche "extra-matrimoniali" come da anni raccomandano psic(…) e media. Anche l’incapacità di studiare è una malattia che va curata con le pillole. E io che pensavo fosse necessario un buon metodo di studio e un buon dizionario: sono proprio rimasto indietro. Inoltre, si lamentano gli psic(…), solo 8 italiani su 100 riconoscono di aver bisogno di terapie, per gli altri 92 questo è un chiaro indice di malattia grave perché, si sa, in psic(…) chi rifiuta le terapie è malato senza speranza mentre chi le accetta è guaribile. Mica male come "trucchetto" di vendita, di manipolazione mentale e di procacciamento clienti, eh?

A dar man forte alla nuova religione psic(…) alcuni eurodeputati hanno proposto una "carta d’identità genetica" (come riportato poco tempo fa dal Corriere) nella quale siano contenute le tendenze genetiche dell’individuo, cioè se geneticamente risulta pericoloso, mediocre, sfigato, eccetera. Mentre le "cattedrali" degli psic(…) – le multinazionali farmaceutiche – tramite uno dei loro esponenti di spicco, Silvio Garattini, hanno cominciato a reclamare l’otto per mille destinato alle confessioni religiose – la psic(…) è o non è una nuova religione? e allora che c’è di male? – adducendo motivi di facciata come la ricerca anti tumore (vedasi Repubblica o il Corriere del 6 Novembre 2000). Si perché chiederli per la ricerca di psicofarmaci sarebbe al momento troppo sfacciato, meglio stare sul cancro, crea più consensi, l’importante è che arrivino i soldi che altrimenti verrebbero sciupati dalle inutili vecchie o nuove confessioni religiose. Complimenti a Garattini per il tempismo e per le argomentazioni di vendita del proprio pensiero.

Ma sarà tutto vero?

In effetti leggendo "Il cervello senz’anima" sembra tutto molto logico e veritiero. E allora? Che fare?

Innanzi tutto osservare. Osservare, possibilmente senza pregiudizi, è sempre stata la miglior cura a tutte le malattie e le "ansie". E quindi capire. Così come avevano visto bene (anche se parzialmente) Marx, Darwin & Co., anche i nuovi "neuroscienziati" stanno vedendo delle nuove verità. Però anche loro, come già fece Darwin, stanno osservando sono una faccia della medaglia, la faccia materiale. Si sono concentrati sulla struttura, sul corpo, tralasciando l’ovvia "banalità" che quando un individuo muore il suo corpo, la struttura, le cellule sono ancora vive e continuano a lavorare per un certo periodo di tempo. Ma lui è morto. Cosa è cambiato? Cosa è venuto a mancare? È venuto a mancare quel "qualcosa" che l’Uomo ha da sempre definito in vari modi: lo spirito, l’anima, la coscienza, lo spirito vitale. Cioè quella cosa che è l’essenza della vita stessa e che anima la materia inanimata, la struttura molecolare.

Le culture orientali (Induismo, Buddismo), i primi insegnamenti cristiani, quasi tutte le culture tribali, dicono che l’anima si sposta da un corpo all’altro portandosi dietro, sotto forma di karma, le esperienze di vite precedenti. E queste vite precedenti determinano la vita attuale, realizzando in questo modo il proprio karma. Non potrebbe essere questo karma personale che determina il formarsi della struttura, del corpo, fin dallo stato embrionale? Non potrebbe essere questo che traccia nel corpo quei segni che i nuovi neuroscienziati stanno scoprendo?

Una tale ipotesi potrebbe risolvere molti quesiti, pur rimanendo in armonia con le "scoperte" scientifiche. Ma avrebbe degli innegabili vantaggi. Innanzitutto i valori etici avrebbe ancora un senso, forse più di prima, ridando al libero arbitrio il ruolo che gli compete. In secondo luogo, se sono le azioni a determinare la struttura (e prima o poi qualche scienziato si imbatterà in questo aspetto del problema), per modificare positivamente la struttura, e quindi i comportamenti dannosi, non servirebbero né il bisturi dello psichiatra né le pillole farmacologiche. L’educazione e la comprensione, intesa come raggiungimento di conoscenza dei vari meccanismi della vita sia spirituali che strutturali, basterebbero a modificare quelle storture che la religione degli psic(…) si ostina a catalogare come malattie organiche. Verrebbero finalmente viste per quello che sono: "malattie" dello spirito. E l’unica malattia di cui può soffrire uno spirito è l’ignoranza, la non conoscenza. È evidente, credo, che l’ignoranza può portare ad una cattiva percezione dei problemi, con la conseguente attuazione di soluzioni non pertinenti che risulteranno in un problema maggiore. Se una persona non sa guidare una macchina ma, per qualsivoglia motivo, vi si ritrova al volante, è molto probabile che commetterà degli errori che potrebbero creare situazioni pericolose per sé e per gli altri. Ma è altrettanto evidente che la soluzione per questa persona sarebbe quella di venire educata a guidare la macchina, pillole o punizioni non risolverebbero il problema originale dell’ignoranza.

Detto questo, ognuno è libero di credere a ciò che ritiene opportuno: ai diavoli con le corna e agli angeli con le piume, piuttosto che a scimmie intelligenti o a processi chimici creatori di vita. Ma nessuno deve prevaricare sul prossimo imponendo le proprie credenze e, peggio ancora, imponendo le proprie pillole farmaco-salvifiche o, peggio ancora, denigrando e diffamando la fede altrui.


Torna all’ indice Psych & Psic(…) | Torna all’ inizio pagina

Se sei entrato in questa pagina tramite motore di ricerca e vuoi entrare nel sito clicca qui

FREE SOULS