del novembre 2000 Parigi: legge anti-sette o caccia alle streghe? I rappresentanti delle fedi perplessi su
un progetto di Simona Serafini PARIGI Il 22 giugno scorso lAssemblea Nazionale ha approvato un progetto di legge destinato a proteggere i cittadini vittime delle sette. Il testo varato dai deputati prevede la creazione di un «delitto di manipolazione mentale» che può portare alla dissoluzione obbligatoria dellassociazione incriminata. Ci troviamo di fronte ad una definizione estremamente fluida, porta aperta ad ogni sorta di abuso: questo il timore che i rappresentanti delle grandi religioni monoteiste hanno espresso mercoledì scorso ai senatori, che a loro volta dovranno pronunciarsi su questo progetto. Monsignor Jean Vernette, delegato dellepiscopato «per le sette e le nuove credenze», il pastore Jean Arnold de Clermont, presidente della Federazione protestante di Francia, Dalil Boubakeur, rettore della moschea di Parigi e Joseph Sibrak, gran rabbino di Francia, si sono recati insieme al Palazzo del Lussemburgo, sede del Senato francese, e insieme hanno manifestato e argomentato le loro preoccupazioni. Secondo Vernette, la proposta di legge appare seducente, ma bisogna fare attenzione ai pericoli che essa nasconde: «Chi deve decidere se vi sono gli estremi della manipolazione da parte di una setta? si chiede il sacerdote . Le religioni saranno sottomesse allexpertise dei medici e degli psichiatri, oppure il giudice dovrà fondarsi sulle sue intime convinzioni?». Per il pastore de Clermont «ci si sta avviando verso una legislazione dannosa per la libertà di coscienza, che minaccia la libertà di essere differente dagli altri». Secondo il progetto, la legge è infranta quando si «provoca la dipendenza psichica» di qualcuno. «Ma osserva il pastore ogni discorso religioso può essere denunciato come una manipolazione mentale». I rappresentanti religiosi rimpiangono che solo ora le autorità dello Stato si siano decise ad ascoltarli: il 17 ottobre su loro domanda sono stati finalmente ricevuti dai collaboratori del primo ministro Lionel Jospen. «Le commissioni parlamentari non si sono mai consultate con noi ha sottolineato Vernette . Non vogliamo essere particolarmente critici e ci rallegriamo che i parlamentari sentano la responsabilità di legiferare su questo argomento; faremo delle proposte concrete per mettere in evidenza come il codice penale attuale possa essere utilizzato per respingere gli abusi delle sette». Il nuovo progetto di legge nasce da uno studio del ministero dellInterno del 1996, il rapporto Guyard, che elencava le associazioni di tipo religioso sospette, indicate come «sette» sulla base di alcuni indizi: «Destabilizzazione mentale, richieste finanziarie esorbitanti, rottura con lambiente dorigine, minaccia allintegrità fisica, manipolazione dei bambini, discorsi antisociali, turbamento dellordine pubblico, gravi problemi giudiziari, allontanamento dai circuiti economici non tradizionali, tentativi di infiltrazione dei poteri pubblici». Per la commissione interministeriale per la lotta contro le sette, sono sospette le associazioni alle quali può applicarsi almeno uno di questi indizi. E nel mirino della giustizia francese in questi anni si sono ritrovati in particolare Scientology, i Testimoni di Geova e lOrdine del Tempio Solare, i cui adepti si suicidarono collettivamente in Svizzera ed in Canada (nel 1994, 1995, 1997). Secondo i dati riportati dalla pubblicazione ufficiale della Chiesa francese, sul Journal Officiel, ogni anno vengono dichiarati più di 1.000 nuovi gruppi spiritualisti, tra quelli di ispirazione cristiana e quelli esoterici occultisti. Tra i gruppi sani e quelli che deviano pericolosamente, le frontiere sono quanto mai vaghe; ma è pur vero che la lista proposta dal rapporto parlamentare appare agli occhi della Chiesa poco affidabile perché poco informata. «Tutto ciò che porta il nome di evangelico è ormai sospetto si lamenta il pastore de Clermont . La strada adottata dalla commissione interministeriale può trasformarsi in una vera caccia alle streghe». Per controllare le manifestazioni nocive di questa «boscaglia disordinata», secondo i rappresentanti delle grandi religioni, non è necessario creare nuovi strumenti legislativi, ma utilizzare bene quelli già esistenti. |
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