del 9 giugno 2001 Viene alla luce una delle operazioni più atroci degli anni di contrapposizione EstOvest. Si chiamava Progetto Sunshine: i cadaveri dei neonati venivano sottratti dagli ospedali e usati per studiare leffetto delle radiazioni sui tessuti umani. I sequestri avvenivano in mezzo mondo: gli esperimenti si svolgevano negli USA Seimila corpi di bambini spariti di Gigi Paoli LONDRA «Chiesi ai medici se potevo vestire il corpo della mia bambina con labito che le avevo comprato per il battesimo, ma non mi fu concesso. Nessuno mi chiese il permesso di fare quello scempio su di lei». Jean Prichard piange ancora oggi nel ricordare quel tragico giorno del 1957, quando la sua neonata morì e senza alcuna autorizzazione della madre le furono amputate entrambe le gambe dai chirurghi di un ospedale britannico. Come la piccola Prichard, altri 6000 cadaveri di neonati furono rubati o fatti a pezzi in una decina di paesi occidentali per uno dei piani più segreti e oscuri della Guerra Fredda. Si chiamava Progetto Sunshine, progetto Luce del Sole, e solo in questi giorni lorrore è venuto a galla. Dai documenti declassificati della commissione statunitense per lenergia atomica, da tempo defunta, è emerso uno scenario terribile: per studiare gli effetti sulluomo dellesposizione allo stronzio 90, sostanza radioattiva che si sviluppa nellaria durante le esplosioni nucleari, gli scienziati americani e britannici daccordo con i rispettivi governi decisero di utilizzare i corpi di bambini morti. Lo fecero coscientemente, in nome della ricerca scientifica e soprattutto in nome della sicurezza nazionale negli anni bui della corsa agli armamenti contro lUnione Sovietica. Sapevano e accettarono. Uno di quegli scienziati era il dottor Willard Libby, ricercatore delluniversità di Chicago, che vinse il premio Nobel per la chimica nel 1960 grazie alla sua ricerca sulla datazione con il metodo del carbonio. «La difficoltà di ottenere campioni umani su cui testare gli effetti delle radiazioni disse in una riunione top secret avvenuta a Washington il 18 gennaio 1955 sta creando gravi ritardi nel raggiungimento degli obiettivi del Progetto. Non so come potremmo ottenerli, ma so che ottenerli, e ottenerli di giovane età, è una questione di primaria importanza. I campioni umani sono fondamentali e se qualcuno sapesse come rapire dei corpi, beh, starebbe davvero servendo nel modo migliore il suo paese». Dunque, gli scienziati sapevano e avallarono unoperazione che coinvolse numerosi paesi, dagli stessi Stati Uniti allInghilterra fino addirittura al Canada e allAustralia. Lobiettivo era la valutazione dellimpatto della radioattività sugli esseri umani, in particolare sulle ossa giovani: così, nei laboratori sperduti nel deserto del Nevada e dellArizona, brandelli di neonati gambe, braccia, teste o piccoli corpi interi furono irradiati con forti dosi di stronzio 90 e il Progetto Luce del Sole andò avanti per diversi anni. Cadaveri di bambini vennero strappati ai genitori e una degna sepoltura per servire degnamente il loro paese, come disse il dottor Libby. Adesso, dopo lapertura dei file declassificati, i paesi coinvolti nel Progetto Sunshine hanno aperto le indagini. Dobbiamo sapere se sono stati utilizzati bambini australiani, quanti e da dove venivano, ha annunciato il portavoce del ministro della sanità di Canberra, Michael Woolridge. Cè una montagna di documenti e non è facile, oggi, capire quanto accadde negli anni Cinquanta, gli ha fatto eco da Londra Elizabeth Taylor, responsabile delle relazioni esterne dellAutorità per lenergia atomica del Gran Bretagna. Infatti, nonostante i dossier già venuti alla luce, non esiste nessuna indicazioni su come di fatto i cadaveri dei neonati venissero trasportati negli Stati Uniti dagli altri paesi e, soprattutto, quali organizzazioni governative ne fossero incaricate. È come se si fossero volatilizzati, ma le madri e i padri di quei bambini vogliono giustizia, vogliono risposte. Il Progetto Luce del Sole è gelida ironia di quel nome il lato oscuro della Guerra Fredda. Seimila bambini spariti meritano risposte. |
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